Parallelamente a quella più famosa che viene portata in processione nel Centro Storico cittadino, Catanzaro può vantare, nel suo antico Quartiere di Gagliano, da più secoli, un’altra manifestazione sacra, che iniziando il Giovedì Santo, trova nella successiva giornata del Venerdì Santo, il suo culmine con la rievocazione della crocifissione di Gesù, in una rappresentazione sublime ed emozionante tra le vie caratteristiche del borgo, quasi a richiamare le stradine di Gerusalemme, con oltre un centinaio di figuranti in fedeli abiti storici ed il saggio utilizzo di scenari naturali, accostabili al Golgota ed all’Orto degli Ulivi.
Tutto inizia all’imbrunire con la cattura di Gesù, mentre al calare della sera si svolge, da circa trecento anni, la processione della “Naca”, organizzata ad anni alterni dalla Reale Confraternita del SS. Rosario e dalla Pia Congregazione Maria SS. del Carmine.
Oltre un centinaio di figuranti danno vita ad una rappresentazione della passione, crocifissione e morte di Cristo in cui vengono riproposte le tappe della vita di Gesù.
Tutto inizia all’imbrunire con la cattura di Gesù, mentre al calare della sera si svolge, da circa trecento anni, la processione della “Naca”, organizzata ad anni alterni dalla Reale Confraternita del SS. Rosario e dalla Pia Congregazione Maria SS. del Carmine.
Oltre un centinaio di figuranti danno vita ad una rappresentazione della passione, crocifissione e morte di Cristo in cui vengono riproposte le tappe della vita di Gesù.
Il corteo si snoda per le vie del quartiere con i soldati romani, le tre croci, le statue dell’Addolorata e S. Giovanni insieme al catafalco della “Naca” che dà il nome alla pia processione.
L’insegna della Fratellanza è seguita da tre gigantesche bandiere. Negli anni in cui a organizzare è il Carmine le bandiere sono dell’Addolorata, di San Giovanni e di Gesù; quando la processione è gestita dal Rosario le bandiere sono di San Giuseppe, del Cuore Gesù e della Vergine Maria.
In doppia fila i soldati romani precedono e accompagnano le croci e insieme a loro i musici (una tromba, un tamburo e una grancassa) segnano con ritmo greve l’incedere del corteo.
Al centro della scena Cristo, coronato di spine e a piedi nudi, con lividi e piaghe sanguinanti, è soggiogato dalla pesante croce di legno, impregnata dalle iniquità umane, preceduto dai due ladroni, con altrettante croci.
Negli anni in cui la Confraternita del Rosario organizza il rito, le croci sono di colore giallo, con la raffigurazione del bastone di S. Giuseppe sul transetto; rosso, con la rappresentazione di un calice coronato da un ostia su un lato e il Cuore Gesù sull’altro; nero, con l’immagine di tre colli coronati da tre rose, stemma della Confraternita.
Intanto seguono mestamente, raccolte in vesti orientali, Maria e le Pie donne che sostenendosi a vicenda appaiono afflitte dal dolore. Alle loro spalle, dietro il clero, un gran catafalco sorretto dagli omeri doloranti dei congreganti, in abiti fraternali; la statua dell’Addolorata; quella di San Giovanni e la folla di fedeli che chiude il corteo.
La processione procede lentamente e si arresta a ogni dolorosa caduta del Signore, fino a quando, quasi dal nulla, spunta la figura del Cireneo. È un momento atteso da tutti, specie dai bambini, che si domandano con insistenza in quale punto del percorso apparirà colui che allevierà le sofferenze di Cristo.
Data l’ora tarda e il buio delle strade, da ogni balcone e finestra spuntano lampade e lanterne che illuminano i passi del Cristo Redentore. Ognuno cerca di esporre quelle più luminose, nell’intento non già di rivaleggiare con il vicino, ma di rendere meno doloroso il travagliato percorso della Via Crucis.
Assiepata su entrambi i lati della strada una folla traboccante giunta da ogni dove, avvinta dal sacrificio estremo, si genuflette battendosi il petto al passaggio del Nazareno.
Terminato il percorso si rappresenta la scena madre della Crocifissione, insieme all’impiccagione di Giuda, la deposizione del Cristo dalla croce e l’affidamento nelle braccia della Madre con la scena della Pietà.
Il tutto si conclude con il rientro in chiesa del corteo religioso.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal gruppo facebook "Parrocchia Maria SS. Assunta" di Gagliano - Catanzaro.
- Foto tratte dal gruppo facebook "Parrocchia Maria SS. Assunta" di Gagliano - Catanzaro.